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bicimb

1 settembre 2012

Bici e altro.

Buongiorno a tutti. Il blog "vado in bici" riceve molte visite ed ora voglio spiegarvi cosa ho fatto dal precedente post. Ho scritto. Si! Scrivo libri, gialli, di carattere socioambientale, calati nella attualità e nella memoria storica dell' Italia. Mi sono dedicato a scrivere una trilogia di cui sono stati pubblicati il primo libro, ovvero "Operazione ipogeo" e il secondo libro, ovvero "Karabiner 98k". il terzo libro lo sto scrivendo. 

Per quanto riguarda il tema bicicletta molte cose sono successe come la grande kermesse dedicata alla sicurezza in bici, sicurezza che deve essere un diritto. Ovvero gli altri, non solo gli automobilisti, ma i responsabili politici e tecnici che si occupano di viabilità devono fare il proprio dovere, perchè c' è un datro di fatto: le persone che usano la bicicletta per spostarsi e non solo per divertimento sono una realtà.

Quindi i responsabili politici e tecnici che si occupano di viabilità non dormano e operino per rendere le strade sicure (segnaletica orizzontale, e verticale, almeno) per i ciclisti. E' ora di gridare forte che le strade non sono fatte solo per le auto. In molti paesi del Nord Europa l' attenzione alla mobilità in bici è una realtà. Da noi, arretratezza totale. E i comuni? Pensino a realizzare piste ciclabili. 

Considerate questo post come la prosecuzione del mio scrivere di bici, naturalmente anche di tecnica. Naturalmente, se volete, potete dare una occhiata ai miei libri e leggerne gratuitamente le prime pagine. selezionate qui. Avrete la possibilità , di conoscere meglio anche il sottoscritto. Info

la foto è di Trutat, Eugène. Proprietà Biblioteca di Tolosa. pubblico dominio.

10 luglio 2010

La ciclopista del sole. Parliamone.


Innanzitutto che cos' è? E' un percorso ciclabile che attraversa da nord a sud tutta la penisola italiana e sfrutta quelle strade che possono considerarsi a bassa intensità di traffico e fuori dai circuiti turistici più frequentati. questo è importante perchè percorrendola i cicloviaggiatori o cicloturisti che dir si voglia pedalano in quasi totale sicurezza. c' è da dire che in altri paesi specie del Nordeuropa queste strutture ad uso dei ciclisti sono rinomate da anni. Una di queste è la Cicolopista del Danubio.

Tornando alla ciclopista nostrana, questa parte dal passo del Brennero ed arriva fino alla città di Napoli. Un bel percorso, non c' è che dire che ci permette percorrendola per tappe a seconda delle disponibilità del tempo libero di scoprire luoghi d' Italia, che lontani dalle affollatissime mete turistiche tradizionali, non sono meno ricchi di arte cultura paesaggi e cultura enogastronomica.

Per fare in modo che tale percorso sia ancor più a misura di ciclisti alcuni enti locali in collaborazione con la FIAB Federazione Italiana Amici della Bicicletta stanno migliorando alcuni tratti, investendo nella mobilità sostenibile. Questo accade specie al centro nord, ma non significa che anche al sud si possano investire risorse, che poi creano un indotto, in quanto attirano cicloturisti, che secondo statistiche nordeuropee sono quelli che spendono più che i turisti tradizionali che viaggiano in auto o moto, in quanto questi hanno una parte del budget vacanza che se ne va inesorabilmente in fumo per l' acquistio di carburante. Il ciclotuirista invece non ha spese di questo tipo e può dedicare il proprio budget vacanzam magari passando più giorni in vacanza rispetto al turista tradizionale che spesso fa una vacsanza mordi e fuggi.

Sopra ho accennato alla FIAB, ed è proprio questa associazione onlus che opera da decenni, ormai, per diffondere l' uso del mezzo ciclabile, che ha proposto negli anni scorsi un progettto che poi è diventato realtà. Dobbiamo essere grati a tale associazione che, tra l' altro, cura i libri di orientamento all' uso della ciclopista del sole, con relative mappe, che dovrebbero essere terminate per il grande interesse che ha suscitato l' iniziativa. appena verranno ristampate ve ne darò notizia. Sono comunque disponibili dei libri sul sito di ediciclo. Buon viaggio. A presto.

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nella foto marciapiede ciclabile fa fotosearch royalty free

questo articolo ha licenza Creative Commons BY-NC-SA

27 giugno 2010

Bicicletta. Acciaio o alluminio?


Io ho sempre avuto biciclette in acciaio, indistruttibili! Il problema della scelta deve essere considerato però in maniera più tecnica. Innanzitutto dobbiamo esaminare quelli che sono i criteri che caratterizzano un telaio sia esso di acciaio che di alluminio. questi elementi sono: la densità, il modulo di elasticità, la resistenza alle rotture, il limite di fatica e la duttilità.

La densità è per l' alluminio di 2,70 kg/dm3, il titanio 4,50 kg/dm3 e l' acciaio 7,80kg/dm3. Da questi dati si evince che una bicicletta in acciaio debba pesare molto di più di una in alluminio. In realtà non è così. Infatti nei telai in alluminio perche abbiano una sufficiente rigidità si devono utilizzare tubazioni di diametro più grande, conosciute come oversize, mentre le tubazioni in acciaio hanno bisogno di spessori più ridotti. Perciò un telaio in alluminio peserà meno di uno in acciaio, ma non poi così tanto.

Veniamo al modulo di elasticità. Questo modulo è importante allorchè è decisivo che il telaio debba essere rigido affinchè la forza che il ciclista imprime sui pedali non vada dispoersa, cosa che accadrebbe con un telaio trioppo elastico. I valori di elasticità sono per l' alluminio 70.000 N/mm2, per il titanio 105.000N/mm2 e per l' acciaio 210.000N/mm2. Questo ci fa comprendere come il valore più rigido spetti all' acciaio. Ma allora perchè anche i telai in alluminio hanno sufficienrte rigidità? E' il cane che si morde la coda. stesso discorso di prima, affinchè un telaio di alluminio sia rigido deve avere le tubazioni maggiorate ovvero oversize. Anche questo artificio comporta che la differenza di peso tra acciaio e alluminio non sia così eclatante.

Ora analizziamo la resistenza alle rotture che è per le tubazioni in alluminio di 400-470 N/mm2, per il titanio di 800-900N/mm2 e per l' acciaio di 1200-1500N/mm2. Attualmente un buon telaio di alluminio non supera un carico di rottura che vada oltre 480N/mm2, ovvero un terzo delle più curate leghe in acciaio. Quindi anche in questo caso i produttori di telai in alluminio intervengono con il seguente artificio, ovvero diminuiscono lo spessore nei punti meno sollecitati e lo aumentano in quelli più sollecitati. Mai comunque il telaio di alluminio potrà raggiungere gli elevati livelli di resistenza alle rotture dei telai in lega di acciaio o di quelli in lega di titanio.

Altro elemento importante da analizzare è il limite alla fatica che esiste per l' acciaio e per il titanio, ma non per l' alluminio. cosa significa questo? che acciaio e titanio hanno una intensità carico limite sal di sotto della quale possiamo applicare sollecitazioni in numero infinitosenza che questo provochi fratture da fatica. Non è così per l' alluminio, infatti un telaio in alluminio si consuma con le sollecitazioni, tanto che fatica dopo fatica a cui il telaio di alluminio viene sottoposto questo può fratturarsi.

Ora vi invito a seguire bene il discorso sull' ultimo criterio, quello della duttilità. I dati di questa definiscono la percentuale di allungamento dei vari materiali. questa è per l' alluminio 6-12per l' acciaio 10-15 e per il titanio 20-30. Ora tenendo conto che la letteratura considera un allungamento dell' 8% come soglia critica a rischio di rottura, la soglia dell' alluminio può essere anche al di sotto di questa e nel migliore dei casi appena superiore alla soglia critica di rottura.

Capite a me. Acquistate una bella bicicletta in acciaio. Risparmierete anche e porterete a casa una struttura indistruttibile. Naturalmente attendo commenti su questo mio articolo.

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internetgrafia. studi ingegneria università di Trento

nella foto bicicletta con telaio in legno da bicidepoca.com

Questo articolo ha licenza Creative commons BY-NC-SA

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Utilità dell' uso della bicicletta


Inizio con delle considerazioni sull' andare in bicicletta. Ci sono diversi modi di usare la bici, senza dover per forza arrivare al livello agonistico. Naturalmente prima di continuare prendo atto che le città o cittadine italiane nella stragrande maggioranza dei casi non sono a misura di bicicletta. Evidenzio solo due fattori e cioè il traffico caotico e la mancanza di piste ciclabili. Naturalmente ci sono le eccezioni, ovvero quei casi in cui le amminisrazioni locali pianificano dei programmi per rendere l' uso della bici possibile e sicuro.

Iniziando ad affrontare il tema dell' uso della bicicletta, voglio partire dalla considerazione che andare in bici significa fare del movimento e questo fa bene alla salute, a meno che non si abbiano particolari patologie che ne sconsigliano l' uso, ma sicuramente non è il caso della grande maggioranza della popolazione italiana, nessuno escluso, tantomeno gli anziani. Questo far bene del movimento che facciamo con la bicicletta è tanto più importante in una società, qual' è quella odierna, che vede spesso i cittadini usare mezzi come l' auto, anche per brevi spostamenti, ciò che comporta una sedentarietà che, a medio e lungo andare, può provocare delle serie patologie.

E allora. Perchè non usare la bicicletta per andare a scuola, magari quando si è già adoolescenti, evitando di usarla da piccoli? E allora, perchè non usare la bicicletta per andare al lavoro, se questo è nello stesso luogo in cui risediamo? E allora perchè non approfittare durante il fine settimana di una gitarella, magari solo per andare in bicicletta da casa fino ad una parco pubblico dove, portando tutto l' occorrente, potremmo fare un bel picnic? E allora perchè non coinvolgere i bambini, a cui sconsiglio di andare in bici a scuola, per muovere le prime pedalate in un bel parco pubblico, dove sono al riparo dal traffico?

Come vedete ognuno può scegliere l' uso che può fare di questo mezzo ecologico e risparmioso, oltrechè , naturalmente, salutare.
Ora vorrei dare un consiglio a chi per la prima volta si accinge all' acquisto di una bicicletta, proprio prendendo spunto dagli esempi che ho fatto sopra e che preferirebbero una unica bici in grado di essere versatile ed utile in più situazioni. Per questo motivo io ritengo che la migliore scelta ricada su una mountain bike, che ci può permettere di pedalare agevolmente in città, ma anche di pedalare in mezzo alla natura, magari durante una gita in cui potremmo trovarci nell' opportunità di dover prercorrere una strada sterrata. A questo punto non mi rimane che attendere i commenti. A presto


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nella foto percorso protetto per mb da flickr ballyhoura

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